Diciamo sempre che il cane è il migliore amico dell’uomo. Un modo di dire entrato nell’uso quotidiano che trova fondamento in storie speciali. Come quella di Hachiko, il cane di razza Akita che ha dato il nome all’omonimo film.
La storia di Hachiko
Si intitola “Hachiko – Il tuo migliore amico”. Il film diretto da Lasse Hallstrom è uscito nelle sale cinematografiche nel 2009. Protagonista Richard Gere, che interpreta il professor Parker, insieme al suo cane Hachi. Una storia commovente che fa comprendere la bellezza del rapporto che si instaura tra un uomo e il suo cane.
Quando, infatti, il padrone muore, Hachi non solo intuisce terrorizzato quello che sarebbe successo, ma nel momento in cui non lo vede più tornare a casa inizia a cercarlo. E dal giorno della sua morte ogni giorno il cane va alla stazione, dove Parker arrivava sempre alle 17, per aspettarlo.
Il film è ispirato a una storia vera che ha commosso il mondo, tanto da celebrare l’amore di Hachi con una statua installata a Shibuya.
Gli altri film con cani protagonisti
“Hachiko” è solo uno dei tanti film dedicati al migliore amico dell’uomo. Rimanendo in ambito cinematografico. Un altro famoso è “Io & Marley” con Owen Wilson e Jennifer Aniston, che è la storia di una coppia che decide di avere un figlio e nell’attesa compra un cane per fare le prove. E ancora “Togo – Una grande amicizia”, in cui William Defoe si lega a un husky che gli tiene compagnia tra avventure e prove difficili, anche questo tratto da una storia vera.
Storia di una grande amicizia è anche quella del film “Attraverso i miei occhi”. Protagonista è Danny, pilota di auto da corsa, che ha un migliore amico: Enzo, un golden retriver con cui si prepara per ogni corsa.
Protagonisti di una storia molto simile a quella attuale della pandemia da Covid sono, invece, i cani del film “L’isola dei cani” del regista Wes Anderson. Realizzato nel 2018, il film d’animazione è in stop motion e racconta di un’epidemia di influenza canina che colpisce tutti i cani del Giappone. Per di evitare il rischio di contagio agli umani, gli animali vengono portati in quarantena su un’isola di rifiuti, come Spots di proprietà del giovane Atari Kobayshi. Sarà lui a intraprendere un viaggio alla ricerca del suo amico peloso, per provare a salvare lui e l’intera specie.
I cani nei cartoni e nelle serie tv
All’appello non mancano i cartoni, come “Balto” della Disney, noto per aver trattato la storia della penicillina. E “Lilli e il Vagabondo”, che da cartone è diventato anche un film in live action. Qui si passa dall’amicizia tra cane e uomo all’amore tra due cani, che appartengono a due mondi completamente diversi e si compensano a vicenda.
Non mancano, poi, anche le serie tv. Famoso è il cagnolino bianco di “Settimo cielo”, serie televisiva dei primi anni 2000 in onda su Italia 1 con protagonista una famiglia americana composta da padre reverendo, moglie e sette figli. Inquadrato alla fine di ogni sigla c’è sempre il cagnolino, fedele compagno di avventure famigliari.
Più recente è la serie disponibile sulla piattaforma Netflix “After Life”. Il protagonista Tony resta vedovo. Animo burbero e cinico, fa fatica a creare nuove amicizie e relazioni sociali ma parla molto con il suo cane, con cui va ogni giorno al parco.
Dai film alla scelta dei nomi
Abbiamo citato film, cartoni e serie tv separate. Ci sono, però, alcuni cani diventati protagonisti di tutti questi formati audiovisivi. E sono anche i tre più famosi dell’immaginario comune: Beethoven, Rex e Lassie.
Talmente famosi da aver influenzato la scelta dei nomi. Quanti cani di razza pastore tedesco abbiamo conosciuto col nome Rex? Ormai non li contiamo più, tanto che il nome è diventato quello della razza per antonomasia.